Centro Funzionale Regionale

Gli obiettivi del programma di potenziamento della rete meteo-idropluviometrica, approvato con DPCM 15/12/1998, secondo quanto indicato dalla legge 267/98, prevedevano, oltre alla realizzazione di una copertura omogenea delle reti di monitoraggio, il collegamento e l'interconnessione di tutte le componenti dei vari sistemi di monitoraggio censiti, oltre all'ottimizzazione delle funzionalità e della diffusione dei dati e il potenziamento dei centri esistenti ed operativi.

Per la realizzazione di tali obiettivi è stato così ideato un sistema nazionale articolato in un sistema centrale individuato presso due sedi gemelle con funzioni di Centro Funzionale Centrale (CFC) presso D.P.C. e ex D.S.T.N. e una serie di Centri Funzionali decentrati (CFD), individuati presso ogni regione, il cui compito principale è la diffusione degli allarmi idrologici ai fini di protezione civile per l’area del Paese cui il Centro fa capo.

Funzioni di un Centro Funzionale Regionale sono sintetizzabili in:

  • collegamento del CF con le Centrali Periferiche di coordinamento e raccolta dei dati dalle reti in telemisura ricadenti nell’ambito di competenza
  • collegare il CF con gli altri CF regionali con funzioni di previsori meteorologici operanti nell’ambito di competenza o di interesse, qualora non coincidono con il CF stesso
  • collegare il CF con le sedi del Sistema Centrale
  • utilizzare un Sistema Informativo Geografico a risoluzione spaziale variabile su cui implementare le informazioni via via disponibili (pedologiche, di uso del suolo, aree esposte a rischio)
  • associare le precipitazioni osservate o gli stati idrometrici previsti alle condizioni dei precursori individuati negli scenari di rischio

La Regione Toscana ha individuato come Centro Funzionale Regionale, che deve assistere la Regione Basilicata, soggetto attuatore del piano di potenziamento delle rete di monitoraggio, di cui all’art. 2, comma 7 del d.l. n.180 del 1998 (convertito nella legge 267/98), l'attuale Settore Servizio Idrologico Regionale (delibera G.R. n. 1003 del 10 settembre 2001), “D.L. 11.6.1998 n. 180 convertito in Legge n. 267 del 3.8.1998 - Realizzazione Centro Funzionale Regionale - Determinazioni”.

Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi connessi con la realizzazione del sistema dei Centri Funzionali Regionali per la condivisione dei dati idropluviometrico, la Regione ha adottato lo schema di accordo che la Toscana può stipulare con le altre Regioni per il raggiungimento di tali obiettivi (delibera G.R. n. 1208 del 5 novembre 2001). Ha inoltre approvato il progetto predisposto dal Comitato Tecnico del Centro Funzionale Regionale della Toscana (delibera G.R. n. 368 del 15 aprile 2002 - "D.L. 180/98 convertito in L.267/98. Reti di monitoraggio meteoidropluviometrico. - Progetto Centri Funzionali - Presa d'atto e realizzazione").

Con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004: "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile" sono stati codificati a livello nazionale i compiti delle Regioni ai fini dell’attivazione dei propri Centri Funzionali Decentrati.

Con nota D.P.C./PRE/15771 del 21/03/2005 del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ('Dichiarazione dello stato di attività del Centro Funzionale Regionale e riconoscimento della possibilità di autonoma emissione di avvisi regionali'), viene riconosciuta l'esperienza operativa e funzionale acquisita dal Centro Funzionale della Regione Toscana e viene dichiarata la possibilità di emissione autonoma di avvisi regionali sul proprio territorio di competenza.

Il compito della rete dei Centri Funzionali ai sensi della citata DPCM 27/02/2004 è quello di far confluire, concentrare ed integrare tra loro:

-i dati qualitativi e quantitativi rilevati dalle reti meteoidro-pluviometriche, dalla rete radarmeteorologica nazionale, dalle diverse piattaforme satellitari disponibili per l'osservazione della terra;
- i dati territoriali idrologici, geologici, geomorfologici e quelli derivanti dai sistemi di monitoraggio delle frane;
- le modellazioni meteorologiche, idrologiche, idrogeologiche ed idrauliche.

La stessa Direttiva specifica che il sistema di allerta deve prevedere:
- una fase previsionale costituita dalla valutazione della situazione meteorologica, nivologica, idrologica, idraulica e geomorfologica attesa, nonché degli effetti che tale situazione può determinare sull’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente;
- una fase di monitoraggio e sorveglianza, articolata in: i) osservazione qualitativa e quantitativa, diretta e strumentale, dell’evento meteoidrologico ed idrogeologico in atto, ii) previsione a breve dei relativi effetti attraverso il now casting meteorologico e/o modelli afflussi-deflussi sulla base di misure raccolte in tempo reale.

La finalità di tale compito è di fornire un servizio continuativo per tutti i giorni dell'anno e, se del caso, su tutto l'arco delle 24 ore giornaliere che sia di supporto alle decisioni delle autorità competenti per le allerte e per la gestione dell'emergenza, nonché assolva alle necessità operative dei sistemi di protezione civile.

Le procedure operative regionali per l'attuazione della suddetta Direttiva nazionale sono state approvate con DGRT n. 611/2006 - Approvazione nuove disposizioni e procedure operative per l'attuazione della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile".

Il servizio svolto dalle rete dei Centri Funzionali comprende anche la gestione la rete di rilevamento dati in tempo reale ed in tempo differito, afferente il proprio territorio, così come stabilito dalla suddetta DPCM del 27 febbraio 2004, che infatti stabilisce, tra le altre cose, che "Il servizio svolto dalla rete dei Centri Funzionali comprende, altresì, sia la gestione della rete stessa e il continuo controllo della sua corretta operatività tanto nel tempo reale quanto nel tempo differito che una attività di progettazione e realizzazione degli adeguamenti e degli ampliamenti necessari" nonché "la raccolta, concentrazione, elaborazione, archiviazione e validazione dei dati rilevati nel territorio di competenza".

Per assolvere a quest'ultimo compito il Centro Funzionale della regione Toscana, ha provveduto ad integrare la rete di monitoraggio in diretta gestione del Settore "Servizio Idrologico Regionale",con le stazioni automatiche agro-meteorologiche ex-Arsia, attualmente in carico al Settore “Servizio fitosanitario regionale, Servizi agroambientali di vigilanza e controllo”, per un totale di oltre 450 stazioni di monitoraggio meteo-idrologiche.

Con DGRT 857/2010 viene individuata una prima Rete regionale di rilevamento dei dati idrometereologici, progettata con lo scopo di rendere “aperto”, unitario ed omogeneo l'esistente sistema di monitoraggio, per innovarlo tecnologicamente (migliorandone quindi l'efficacia e l'efficienza), nonché per ottimizzare i relativi costi di gestione.

In attuazione della suddetta Delibera di Giunta è stata indetta la gara pubblica per l'adeguamento tecnologico e la manutenzione quinquennale di tutto l'impianto di monitoraggio (Progettazione ed esecuzione dei servizi inerenti l’adeguamento, l’aggiornamento tecnologico e la manutenzione fino al 31.12.2015 della rete di rilevamento dati idro-meteorologici del Servizio Idrologico Regionale. CIG. 0589738B2E”), che permetterà, a regime, di disporre di un effettivo sistema di monitoraggio aperto, svincolandosi quindi dalla necessità di acquisto di specifici protocolli proprietari.


Servizio Idrologico Regione Toscana